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Il Seminario di Alba

Il Seminario di Alba

Tobia mi prese per le spalle come per puntarmi e mi disse: - Lo vedi quel gran palazzo col giardino davanti e tutti quegli archi al primo piano? E’ là dentro che tuo fratello studia da prete.

Beppe Fenoglio
da "La Malora"





Le due guardie marciavano come se ogni volta calassero i tacchi su capsule di potassa, Max camminava avanti tastandosi il petto.
Lo sterno risaltava subito sotto le dita, era diventato magro da far senso a se stesso, per la fame patita in quei due mesi di neve sulle colline. Non c'era più polpa tra la pelle e lo sterno, le pallottole gliel'avrebbero schiantato immediatamente. Si strizzò la pelle e si arrestò netto. Uno dei soldati lo gomitò nella schiena e lui si ricamminò.

(...) Quando la chiave fu levata dalla toppa, allora si voltò a guardare il posto. Era buio come un pozzo, salvo che per una ragnatela di luce grigiastra che pendeva da una botola in un angolo del soffitto. Ed era un ghiacciaia, il freddo l'attanagliò tutto e prontamente come se ad esso fosse affidata la prima tortura.
Sentì un respiro, cricchiare della paglia e vide alzarsi una forma umana.
- Sei partigiano anche tu? Ti è andata male come a me?

(...) Max guardò la botola e chiese dove dava.
- Dà nel cortile.
- Dove ci troviamo?
- Nelle cantine del Seminario Minore. Ma adesso non farmi più domande, - e andò in un angolo dove si accucciò sulla paglia.

(...) - E uscire?
- Niente uscire, nemmeno un minuto al giorno.
- Così è dura!
- Mica vero. A me uscire non mi fa già più nessun effetto. Pensaci un po', cosa vuoi che me ne faccia di vedere un pezzo di mondo se tanto non posso vederlo come vorrei io? (...) Eh, in questo stato la vita dovrebbe scaderti dal cuore, dovrebbe farti venir voglia di darle un calcio in culo e... Ma la voglia di vivere invece non ti va mica via.

Beppe Fenoglio
da "Un altro muro"