Canelli
Cittadina dell’Alto Monferrato situata a 157 metri di altezza sul livello del mare, in provincia di Asti, l’abitato antico si estende su di una altura, sul lato sinistro del torrente Belbo, la parte nuova è costruita in pianura.
Canelli è una delle capitali mondiali del vino: l'enologia e la viticoltura hanno influenzato così profondamente il paesaggio, l'economia, la storia, la vita stessa di una comunità, sin da quando, agli inizi del 1800 si sviluppò l’industria Enologica del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante, ancora oggi una delle principali risorse della città.
Il territorio di Canelli in epoca preistorica fu sede di numerosi insediamenti dei Liguri Stazielli. In epoca romana si sviluppò un primo centro di una certa importanza, attorniato da numerosi fondi rustici dove già si coltivava la vite.
Dopo una lunga decadenza Canelli rifiorì a partire dall’Alto Medio Evo tanto che già nell’anno 961 viene definita con il nome di “città”. Verso la metà del XI secolo vi si installano i discendenti dei Conti di Acqui che ne assumono signoria e predicato. Tra il XVI e XVII secolo Canelli fu teatro di innumerevoli episodi bellici.
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Nei primi anni del 1800 sorsero le prime cantine vinicole e già nel 1830 i vini canellesi cominciarono a conquistare i mercati stranieri, soprattutto quelli francesi.
L’aspetto più caratteristico che dona a Canelli una originalità, unica in Italia, è anche quello meno visibile: si tratta dell’esteso patrimonio architettonico delle cantine canellesi, vere “cattedrali sotterranee”. Queste si snodano sotto tutta la città sprofondandosi per più piani nelle viscere delle colline tufacee, creando ambienti suggestivi, veri capolavori di ingegneria e architettura.
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