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Monticello d'Alba

Il paese è situato fra le colline della sinistra del Tanaro e presenta un’altitudine di 320 metri.

Epigrafi e toponimi d'età romana provano l'esistenza all'epoca di un abitato, Montezelo o "Monti-zellum" (‘monticello'), sotto l'antica pieve di S. Ponzio, il cui sagrato ha tuttora funzione cimiteriale.

Intorno al Mille Monticello d’Alba era sotto l’influenza dei vescovi di Asti che l’affidarono ai castellani «De Govono», poi, nel 1341, alla famiglia dei Malabalia che fanno riedificare il castello ma tengono anche un comportamento vessatorio coi sudditi, provocando una rivolta.

Per volere di papa Gregorio XI nel 1376 il feudo passò alla dinastia dei Roero, che sono tuttora i proprietari del castello di Monticello d’Alba.

Il paese, oggi diviso in due parti, Monticello Villa, il centro storico più antico e addossato al Castello, e Monticello basso, è dedito alla coltivazione della vite, con la produzione di Roero Arneis, Roero, Nebbiolo e Barbera; numerosi sono inoltre i noccioleti e i fragoleti
.

Monticello d’Alba è il luogo in cui è ambientato il romanzo pavesiano Paesi Tuoi. Caratteristica peculiare del paesaggio del Roero e di Monticello in particolare sono le colline aspre ed appuntite che Pavese chiama “mammelloni”, e che ricorrono sovente in Paesi Tuoi come forma evocativa che lega il paesaggio fisico a quello emozionale.
Cesare Pavese
Canelli
Cossano Belbo
Monticello
S. Stefano Belbo


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