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La casa della maestra

La casa della maestra, San Benedetto Belbo,

Piccolo gioiello dell’architettura di Langa, che dà l’impronta a tutta la piazza su cui è affacciata, è presenza costante nei racconti ambientati nel paese, carica di mistero come la sua abitante. Appoggiato al suo muro esterno Fenoglio si sedeva a scrivere.


La vecchia maestra, dunque, usciva sempre all’alba e sempre unicamente per andare in chiesa (...) Solamente a sera, quando montava da Belbo la solita nebbietta, allora si affacciava alla sua finestrella, sporgendo di poco sopra il davanzale con la testina ancor più rimpicciolita dalla enorme crocchia di capelli (...) Si raccontava pure che in certe notti di luna uscisse, dopo la mezzanotte, sullo sperone su cui era casa sua e, sulle punte dei piedi come una ballerina, nella camicia da notte che si dissolveva nel lume della luna, così si offrisse al cielo.

Beppe Fenoglio
da "Superino"





Affiancata alla Casa della maestra, è tuttora presente la panca di pietra su cui Fenoglio sedeva a scrivere e che ricorre sovente nei racconti ambientati a San Benedetto.

La casa della maestra, San Benedetto Belbo,

Quando dal cancello della casa della maestra esce la sua ospite misteriosa e si siede, nell’onda della gonna turchina, sulla panca di pietra sotto il tiglio (...) Secondo mia zia, era una professoressa di Torino ed aveva uno strano male inguaribile. Come sempre accavallò le gambe, così belle ma così di cera che io temevo dovessero sciogliersi se le esponeva un po’ tanto al sole. Il sole infatti non lo cercava mai e le rarissime volte che usciva dal paese andava invariabilmente a nascondersi in fondo al bosco degli Agrifogli. Io tremavo quando mi chiamava accanto a lei, e soffrivo lungamente quando non si accorgeva di me o mi lasciava passare senza invitarmi. Qualche volta, verso sera, m’invitò alla panca di pietra: io mi sedevo sull’erba, a tre palmi da quelle sue speciali gambe venate d’azzurro, e lei mi diceva di cantare. Mi trovava una bellissima voce ed un sentimento non normale in un ragazzino, sicchè, dopo la seconda volta, mi disse: < Tra qualche anno t’innamorerai, ed avrai certamente un amore tremendo.>

Beppe Fenoglio
da "Un giorno di fuoco"




Vacanze estive del 1935, foto di gruppo davanti alla casa della maestra.
Fenoglio è il terzo da sinistra, in piedi. Accanto a lui l'amico Ugo Cerrato.

1935, vacanze a San Benedetto Belbo