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Fenoglio al Passo della Bossola

Fenoglio al Passo della Bossola

Il Passo della Bossola, luogo strategico nell’universo dello scrittore da cui si ha la prima vista sul paese si San Benedetto dalla strada che arriva da Alba. Fenoglio puntava lo sguardo verso il Passo quando si trovava tra gli ippocastani dell’Osteria di Placido in paese, in solitaria contemplazione del silenzio delle Langhe, rotto soltanto dall’apparire polveroso della corriera che lo avrebbe riportato ad Alba. E’ dunque il luogo simbolo in cui si incrociano il mondo della città, quello di San Benedetto e quello delle Langhe. Non a caso lo scrittore espresse il desiderio di esservi sepolto.


Ci rimasi piuttosto male e stavo ancora rimasticando quell’amarezza quando Emilio mi depositò sul passo della Bossola dov’era la fermata della corriera per Alba. Ero arrivato con un quarto d’ora di anticipo e l’aspettai solo, con i bagagli ai miei piedi. La strada aveva l’aria di essere deserta per miglia e miglia. Soffiava un vento leggerissimo che spolverava i lastroni di tufo e cavava dai pinastri un rumorino che non mi impediva di udire i belati di greggi invisibili su lontani versanti e il macinio delle ruote di Emilio che ridiscendeva al paese. Il cielo da ogni parte, ma soprattutto sopra il crinale di Mombarcaro, preparava una pioggia lunga ma pacifica. Mi fissai a contemplare San Benedetto nella conca sottostante. Scuriva, dalle case già si levavano le prime fumate azzurrine, fra poco la campana avrebbe dato l’ultimo rintocco di quel giorno e il messo comunale avrebbe acceso l’unica lampada pubblica della piazzetta, si sarebbero messi a stormire lamentosamente, come per una penitenza collettiva a durare fino all’alba, i mille e mille pioppi lungo Belbo. Allora capii che ancora per quella sera non potevo fare assolutamente a meno di tutte quelle cose e che il tornare a casa mi era tal quale che andare all’esilio. Quando sentii la corriera di Alba infilare stridendo e strombettando le ultime curve prima del passo. Ci salii come un prigioniero sul cellulare e dal finestrino guardai un’ultima volta San Benedetto mai più immaginando che non ci sarei più tornato prima di tre anni.

Beppe Fenoglio
da "Superino"





C’è stato un tempo in cui sognavo di diventare un grand’uomo unicamente all’effetto di poter scegliere la mia sepoltura. Ed in quel tempo m’ero quasi deciso per il piede d’un pino, nella pineta del Piano della Bossola.

Beppe Fenoglio
Diario V