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La presenza di numerose vigne era già allora uno dei punti caratterizzanti del paesaggio. La vigna è per Pavese qualcosa di magico, una porta verso l’infinito. Ma allo stesso tempo è il frutto di tanta fatica e di tanto lavoro. Un’opera talmente perfetta da farla apparire come un fisico sano.

Vigneti di Langa,

Invece traversai Belbo, sulla passerella, e mentre andavo rimuginavo che non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell’odore della terra cotta dal sole d’agosto. Una vigna ben lavorata è come un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suo respiro e il suo sudore.

Cesare Pavese
da "La luna e i falò"





Una vigna che sale sul dorso di un colle fino a incidersi nel cielo, è una vista familiare, eppure le cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica. Sotto le viti è terra rossa dissodata, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo.

Cesare Pavese
da "Racconti", vol. II, "La vigna"





La vigna è fatta anche di questo, un miele dell’anima, e qualcosa nel suo orizzonte apre plausibili vedute di nostalgia e di speranza.

Cesare Pavese
da "Racconti", vol. II, "La vigna"