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Tutte le citazioni sono tratte dal diario di Lajolo "24 anni - Storia spregiudicata di un uomo fortunato"

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Eduardo
DE FILIPPO
11 marzo 1967
Ho ricevuto da Roma un telegramma da Eduardo De Filippo: “Successo strepitoso di Filumena e tu ne fai parte.” (…) Eduardo era venuto prima a parlarne, a consigliarsi, poi a recitare le scene più significative. Interpretava tutti i personaggi cambiando voce, imitando anche quella di Filumena. C’era da rimanere incantati dinanzi a tanta bravura. De Filippo è un attore senza pari ma anche poeta. Ha gli occhi che fulminano attenzione, sentimento, intelligenza. È un’amicizia di cui mi ritengo fortunato. Come per quella di Pavese. L’amicizia talvolta è necessaria quanto gli affetti familiari.
Per me ascoltare Eduardo è fare l’Università del teatro.
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Sophia
LOREN
14 dicembre 1965
L’ex redattore Franchina, che lavorava a L’Unità di Roma, mi ha invitato a cena con Sophia Loren. Non si può non accettare. È sempre curioso osservare da vicino una donna le cui fotografie riempiono quotidiani e rotocalchi. Sophia colpisce anzitutto per la sua avvenenza, il volto caratteristico, le pupille cariche di delizia. I seni puntati in su come le divinità dei boschi, l’accento napoletano stemperato come chi vuol dimostrare che Napoli è Napoli ma sa anche correggere la dizione. Neanche al primo approccio è timida. Sophia sa sostenere benissimo anche il disorso politico. (…) Mi dice che studia e Franchina conferma che ha una indomita volontà e una straordinaria facilità di apprendere le lingue. Quasi a dimostrare i passi fatti, Sophia mi fa domande su Moravia, su Pavese. Domande intelligenti, non luoghi comuni. (…)
"La vita è multiforme e per viverla bisogna affrontarla soprattutto con le proprie forze.” Mi colpisce la sua saggezza mentre seguo i suoi lineamenti ed ascolto le sue parole. Da sola fa paesaggio e orizzonte.
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Raf
VALLONE
27 maggio 1945
È venuto Raf Vallone, un ex giocatore del Torino, a presentarsi per essere messo alla prova nel praticantato di giornalista. Parla a tratti, timido, gli occhi ampliano il suo desiderio. È con Tesio: sono amici da tempo. Tesio al solito generoso mi dice piano: “Prendiamolo, è intelligente. Ha letto un sacco di libri. Sa a memoria le poesie di Pavese". Usciamo a prendere un caffè. (…) Gli dico che domani può venire ad incominciare il praticantato. Vallone mi sorride così aperto come gli avessi detto che da domani conoscerà il paradiso.
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Monica
VITTI
12 ottobre 1960
Ieri sera sono stato con Antonioni a vedere L’avventura. (…) A cena con noi è anche la Vitti. Ogni tanto butta qua e là una battuta per rompere il silenzio, ma il suo tentativo cade nel vuoto. Finchè si inalbera e proibisce ad entrambi di parlare ancora del film. “Michelangelo, sei di una noia mortale. Saranno i critici a parlare infognandosi nei tuoi misteri con il loro linguaggio altrettanto difficile.” (…) Per punirci, finita la cena Monica ci porta a vedere un film comico. Le risate della Vitti perforano anche i tetti del cinema. Sono strida, squittii che coinvolgono gli altri spettatori più delle scene del film. Non l’avevo mai sentita così rumorosa.
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I giocatori del
TORINO
30 luglio 1946
Sono venuti a trovarmi gli undici giocatori del Toro che ha vinto lo scudetto. A stare in mezzo a questi ragazzi vien voglia di di correre e giocare al football. Molti di loro vengono a trovarmi sovente. Ballarin, Bacigalupo (il portiere pazzo), Gambetto (che porta sempre assieme il figlio) e Ossola. Ma stasera parla quasi sempre Mazzola, il capitano; Casigliano, Ferrarsi, Loik, Grezar e Maroso sono i più silenziosi. Mi chiedono di scrivere un pezzo su di loro e lo farò.
Nella foto a destra: Ballarin, giocatore del Torino |
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Fausto
COPPI
9 luglio 1946
Mi sono appassionato al Giro come mi appassiono alle partite di calcio. Tifo per Coppi e, per farmi piacere, Luigi Grassi, nostro inviato, lo ha accompagnato ieri in redazione. È un ragazzo timido, il naso lungo e gli occhi dilatati. Una specie di Pinocchio moderno. Grassi mi dice che ha cuore e polmoni diversi da noi. Lui dice di no e abbassa la testa come si vergognasse. Un operaio, di quelli tutta politica e lotta di classe, quando ha visto uscire Coppi dal mio ufficio, mi ha apostrofato: “Ti sei fatto fare l’autografo come i ragazzini?” “Sono stato contento di averlo conosciuto. Caro Pinot: la vita diventa più completa se hai tante curiosità.
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